musica: nelle scuole è un disastro, parola di Morricone
La musica nelle scuole pubbliche secondo il pensiero di Ennio Morricone. Come non condividere il suo credo?
Per fortuna esistono tante strutture ad essa dedicata (come Musikalmente), ma bisogna precisare che non è del tutto vero, poiché in alcune scuole dell’obbligo la musica viene trattata come si deve. Leggiamo l’articolo tratto da ROCKIT.IT
Ennio Morricone è una sorta di totem della musica italiana e se uno come lui prende posizione contro l’insegnamento della musica nelle scuole, c’è da preoccuparsi (ancora di più). Le sue parole vengono da una accorata lettera al quotidiano Il Messaggero di Roma.
“Gli educatori usano metodi sbagliati“, afferma Morricone, che condivide l’opinione, abbastanza diffusa tra direttori d’orchestra, secondo la quale lo scarso amore per la musica da parte dei giovani nascerebbe sia dalle metodologie, sia dall’uso del flauto come strumento principale di insegnamento.
“Esistono due metodi diversi tra loro, ma che sono i migliori per l’insegnamento della musica nella scuola -spiega Morricone – che sono quello messo a punto da Carl Orff (compositore dei Carmina Burana – ndr.) e quello di Boris Porena, che insegna ai giovani a creare la musica insieme”. Secondo Morricone, “gli insegnanti di musica dovrebbero prima fare dei corsi”, poi si scaglia contro la mancata riforma del sistema di insegnamento musicale scolastico. “Servirebbero dieci anni per cambiare le cose, basandosi su due aspetti fondamentali: nuovo programma e nuovi insegnanti preparati, attraverso corsi di formazione, a svolgere quel programma“.
Morricone pone poi l’accento anche sulle strutture scolastiche, che attualmente non sarebbero assolutamente idonee ad ospitare la crescita di una cultura dell’ascolto: “bisognerebbe dare a tutte le scuole un impianto per ascoltare la musica e un corredo di una trentina di incisioni discografiche importanti, da fare ascoltare agli studenti come esempio degli argomenti teorici”
Per concludere il suo pensiero, Morricone va giù pesante sull’Italia e la invita a copiare un’altra nazione europea: “in Germania ogni famiglia suona Bach con il flauto dolce e il pianoforte o addirittura il clavicembalo, cantando e leggendo gli spartiti. Quella è la vera nazione musicale, non l’Italia“.
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